
Illustration from the story Manon Lescaut by Abbe Prevost. Set in France and Louisiana in the early 18th century, the story follows the hero, the Chevalier des Grieux, and his lover, Manon Lescaut. Galloping horses down the road 18th Century

Romolo e Remo
In un tempo lontano, dove il sole baciava le onde,
e il Tevere danzava tra le sponde,
nacque una leggenda, un sogno d’oro,
due gemelli, Romolo e Remo, scrissero il loro coro.
Abbandonati tra le acque serene,
una lupa li accolse, nutrendo le loro vene.
Con occhi di fuoco e un cuore pulsante,
crebbero forti, come un fiume avvolgente.
Sotto il cielo stellato, tra storie di Dei,
i due ragazzi sognavano terre di re.
Un destino li chiamava, un futuro da abbracciare,
una città da fondare, un sogno da incarnare.
Ma l’ombra del conflitto si avvicinava,
un amore fraterno che il destino sfidava.
Tra battaglie e sfide, tra gioie e dolori,
la storia di Roma, tra mille colori.
Così inizia il racconto, un’epopea infinita,
di coraggio e passione, di vita e di sfida.
Dalle sue origini, un albero che cresce,
Roma, eterna, nei cuori si stabilisce.
Roma città eterna tra le più belle al mondo, incantevole e piena di Storia, mistero e grandi imprese. Roma, per quanto mi piacerebbe pensare, non è tra le più vecchie città del mondo.
Secondo varie ipotesi, viene datata la sua nascita nel 753 a.C. Da Romolo che, dopo vari intrecci familiari, battaglie e quant’altro, decise di diventare figlio unico eliminando il fratello Remo, diventando così il primo re di Roma.
Per chi avesse un piccolo lapsus i 7 re di Roma sono:
- Romolo (753 a.C. – 713 a.C.)
- Numa Pompilio (713 a.C.- 670 a.C.)
- Tullo Ostilio (670 a.C.- 638 a.C.)
- Anco Marzio (detto anche Anco Marcio, 638 a.C. – 616 a.C.)
- Tarquinio Prisco (616 a.C.- 578 a.C.)
- Servio Tullio (578 a.C. – 534 a.C.)
- Tarquinio il Superbo (534 a.C. – 509 a.C.)
Roma è nata molti millenni dopo la nascita della prima città nata al mondo. Per la cronaca l’Italia si posiziona al terzo posto, infatti la terza città nata è Matera, la città dei sassi.
Matera nasce circa 10.000 anni fa. I primi insediamenti sono avvenuti nel Neolitico, difatti nelle grotte sono emersi i segni dei primi cacciatori. Fra le varie curiosità di questa città antica dove le persone ci camminano da più di 10.000 anni è che esistono case che risalgono all’età del Bronzo. Nel 1993 diviene patrimonio dell’Unesco, e il vero patrimonio sono i sassi che sembrano sculture a cielo aperto scolpite niente meno che dalla natura, case scavate nel tufo tipico e, tanta è la bellezza di questo posto, che è stata scelta da Mel Gibson per girare le scene del film “ La passione di Cristo”.
Tra le città più vecchie al mondo, subito davanti a Matera, con i suoi 12.000 anni di vita c’è Gerico in Cisgiordania. Questa città detiene il record di città più bassa sul livello del mare, infatti si trova ad un’altitudine al di sotto dei 250 m.
La città più vecchia invece, con i suoi 13.000 anni è Aleppo in Siria che sicuramente ne avrà viste di cotte e di crude. E’ anch’essa patrimonio dell’Unesco dal 1986 e patrimonio culturale nel mondo Islamico.
Dicevamo che Romolo il 21 Aprile del 753 a.C. Fa nascere Roma dopo aver ucciso il fratello Remo.
Ma chi erano Romolo e Remo? Esistono varie versioni più o meno fantasiose sulla nascita ed esistenza dei due gemellini.
Una prima leggenda viene riportata da Tito Livio nel suo I libro della “ Storia di Roma “ ma anche da parte di Dionigi di Alicarnasso, Plutarco e Varrone fanno riferimento a questa leggenda.
Senza addentrarci troppo in quella che potrebbe essere la loro genealogia, io direi di partire da Alba Longa.
Alba Longa, ridente cittadina laziale, fu fondata da Ascanio. Ad oggi lo chiamerei un semi-dio perchè figlio di Enea, discendente di Venere e di Anchise un mortale. Il nome della città dicono, gli è stato dato per via della posizione sul monte dove si trova. Ovviamente non parliamo di un pezzo di terra disabitato dove Ascanio ci pianta una bandiera e dice “ io sarò re di questa terra!”, ma è un territorio già abitato, dapprima dai Siculi scacciati poi dagli Arborigeni fino all’arrivo dei Troiani, i due popoli si uniscono e creano la popolazione dei Latini. Quando Ascanio arriva pratica “il fuori tutti” e se ne appropria.
Tra i vari discendenti della dinastia dei Latini di cui Ascanio è capostipite ci sono Numitore e Anulio figli del tredicesimo re dei Latini Proca. A quel tempo i confini di Alba Longa si estendevano fino al Tevere, praticamente alle porte della Roma attuale. Il Tevere, decantato in decine e decine di canzoni e stornelli romani, è il fiume principale dell’Italia centrale. Lungo 405 Km è il terzo fiume d’Italia e comprende 8 provincie italiane e passa all’interno di 82 comuni.
A quel tempo girava una profezia: “Anulio, fratello minore di Numitore sarebbe stato spodestato dal trono da un discendente del fratello Numitore in quanto legittimo erede al trono”. Anulio decise così di scacciarlo e spodestarlo e nello stesso tempo, costrinse Rea Silva nipote dello stesso Anulio nonché figlia unica del fratello Numitore, a diventare vestale ossia una sacerdotessa. Ma non una sacerdotessa qualunque, la prima tra le sacerdotesse e la costrinse a fare un voto di castità, annullando così la probabilità di avere un erede per rendere vana la profezia. Secondo la stessa leggenda, Rea Silva rimase incinta dal dio Marte e partorì due gemelli Romolo e remo.
Anulio, venuto a sapere che la nipote aveva avuto due figli, ordinò ai soldati di seppellire viva Rea Silva come prevedeva la legge delle vestali che disubbidivsno al voto di castità, mentre affidò a dei servi i due piccoli con l’ordine di ucciderli mettendoli in una cesta nella zona del Velatro, nella Roma antica e lasciarli portare via dalla corrente del fiume attendendo che il Tevere li annegasse. La corrente li spinse verso la zona del Cermalus, tra il Palatino e il campidoglio, facendoli arenare su di una pozza sotto un albero di fico, questa zona è detta anche Lupercale. Situata sulla base del palatino, il nome Lupercale deriva dal fatto che è sacra a Marte e a Fauno Luperto. In alcuni scavi fatti in questa zona è stata trovata una statua rappresentante la lupa che allatta due piccoli dando una certa veridicità a chi sostiene che Romolo e Remo furono allattati e cresciuti da una lupa.

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La leggenda narra che una lupa, attirata dal pianto dei bambini, li “ adottò” allattandoli e crescendoli. Secondo la tradizione ci fu anche un picchio che procurava loro il cibo; tutti e due gli animali sono sacri ad Ares. La lupa, si dice sempre nella tradizione, allattò i piccoli fino a che un pastore, Faustolo, li trovò e con sua moglie Acca Larenzia decisero di adottarli e crescerli come loro figli.
A distanza di qualche anno, si dice, che i due ragazzi si dovettero difendere da una rapina da parte di alcuni banditi. Nella “ battaglia” che stava avendo luogo, Romolo si difese con forza, mentre Remo fu catturato e portato davanti ad Amulio. Entrambi erano ignari di essere zio e nipote.
Nei giorni successivi Faustolo decise di raccontare la verità a Romolo riguardo il loro ritrovamento, gli disse anche che luie suo fratello sono di sangue reale. Romolo radunò un gruppo di compagni e andarono a cercare Numitore, il nonno, per marciare verso lo zio Amulio per liberare Remo e riprendere il trono. La vicenda finisce che Numitore riesce a liberare il nipote e nella battaglia familiare Amilio viene ucciso e Numitore torna a diventare re di Alba Longa.
Tornato Numitore re di Alba Longa, le vicende che si susseguono si dividono in due versioni dei fatti, a causa dei Latini e degli Albani.
Nella prima versione, he viene narrata da Livio, il nonno decise di dare il permesso ai due giovani di spostarsi sulla riva del Tevere per fondare una loro città. Arrivati nel colle tra l’Aventino e il Palatino gli dei protettori decisero al posto loro di affidare a Romolo il Palatino e a Remo l’Aventino. Si dice che a Remo fu presentato per primo l’augurio degli dei inviandogli sei avvoltoi e solo successivamente Romolo afferma di averne ricevuti il doppio. Tra i due cominciava un certo astio e gelosia mentre i loro seguaci li proclamavano entrambi re. Purtroppo la storia degenerò sempre più e a seguito di una rissa Remo, scavalcando le mura che nel frattempo avevano costruito, viene ucciso dal fratello Romolo. Dopo l’uccisione Romolo esclama “
Questa sorte avrà chiunque altro oltrepasserà le mie mura “. Da quel momento è unico re!
Nella seconda versione invece, Plutarco ci dice che l’avvistamento degli avvoltoi da parte di Romolo sia una sua invenzione per la gelosia di non averne ricevuti dagli dei. L’inganno porta Remo ad adirarsi nei confronti del fratello e in una rissa rimane ucciso.
Da questo momento Romolo è il primo re di Roma… ma non si chiamava ancora Roma!
Un paio di piccole curiosità: Faustolo, il pastore che li aveva trovati, venne seppellito in quello che è il Foro Romano, mentre Remo venne seppellito sull’Aventino in una località chiamata Remoria. In suo ricordo ogni 9 Maggio viene celebrata la festa dei Defunti.

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Romolo costruisce la città sul colle Palatino regnando su schiavi, fuggitivi, criminali, esiliati e quant’altro per 36 anni promettendo a chi voleva vivere nel suo regno diritto d’asilo. Volendo popolare i 5 dei 7 colli romani, rapì delle Donne Sabine con l’accordo tra i Sabini e Romolo di potersi insediare e governare insieme sul colle del Quirinale.
A capo del governo, Romolo divise la popolazione in guerrieri e non e scelse 100 dei membri più altolocati per formare il Senato e l’élite della Repubblica e non solo ma ha anche formato un gruppo di prescelti che avevano il compito di fare le leggi.
Nel corso dei successivi anni Romolo condusse anche diverse guerre di conquista arrivando ad avere una forza militare di più di 3300 soldati.
La morte di Romolo avviene il 5 o il 7 Luglio del 716 a.C, alcuni Angeli durante una tempesta lo rapirono e portato in cielo.
Adesso vorrei esplorare i 55 anni della vita di Romolo. Plutarco, filosofo e storico vissuto sotto l’Impero Romano a cavallo tra l’ultimo secolo avanti Cristo e il primo secolo dopo Cristo ci racconta di Romolo nei suoi scritti. Ci parla di una vita vissuta appieno e con una intelligenza non indifferente nonché di opere fatte soprattutto negli anni dove regnava quella che sarà Roma.
Dopo la sepoltura del fratello, Romolo fa venire a Roma un gruppo di esperti di testi e leggi sacre col compito di istruire il nuovo re sui passaggi di fondazione della città. Tra le diverse innovazioni che portano gli esperti alla nascente città, c’è quella della venerazione agli dei, una sorta di centro spirituale per il popolo. Danno disposizione di scavare delle fosse attorno al Comizio che ricordiamo, ci troviamo nel Foro Romano, dove vengono disposte delle offerte in onore agli dei. Successivamente nasce l’esigenza di popolare la città e avendo bisogno di ulteriori abitanti, Romolo decide di accogliere pastori latini ed etruschi, la popolazione di Frigi giunta in Italia con il suo avo Enea e quella degli Arcadi, arrivati nella penisola sotto la guida di Evandro.
Ogni abitante porta con sé una manciata di terreno e la getta nella fossa comune chiamata mundus che costituisce il primo centro urbano di Roma. Dopo questo rituale, viene tracciato il primo solco intorno alla città, i cui confini rappresentano le mura sacre. Dopo la fondazione Romolo decide di far partecipare attivamente il popolo alla politica. Lo stesso popolo è chiamato in causa sulla forma di governo da adottare e proponendo Romolo come nuovo Re il quale, dopo la proposta fattagli, accetta l’incarico solo dopo aver ricevuto un auspicio del favore divino, e questo buon auspicio si è manifestato in un lampo che balenò da sinistra verso destra.
Diventato ufficialmente re di Roma, tra le prime cose che attua è la questione di sicurezza delle mura e dei suoi abitanti, offre sacrifici per ottenere la protezione e promulga una serie di leggi inventando di fatto il primo sistema legislativo. Nasce anche la forma dei Littori, ossia dei body-guard del re.
Col passare del tempo Roma si stava espandendo sempre più, tanto da apparire secondo Livio “così potente da poter rivaleggiare militarmente con qualunque popolo dei dintorni“. Direi che potrebbe essere l’inizio dell’espansione continuata poi dall’Impero Romano. Le donne erano per Roma un tasto dolente, perchè tra i primi cittadini romani le donne scarseggiavano. Questa grandezza fatta da molti uomini e poche donne però era destinata a durare una sola generazione a meno che i Romani non avessero trovato sufficienti mogli per tutti con cui procreare nuovi figli per la città. E come risolve Romolo il problema? Adesso vediamo.
Con la scusa di appianare i conflitti ed instaurare un rapporto di pace, Romolo invita la vicina popolazione dei sabini a partecipare ai giochi in onore di Nettuno Equestre. Lo scopo è quello di approfittare di questo evento per rapire tutte le donne approfittando della confusione, . Questo gesto provoca l’ira dei Sabini, che ritenendosi offesi ed umiliati dai romani, decidono di dichiarargli guerra. Proprio quando sembra inevitabile un conflitto tra le due fazioni, intervengono le donne sabine che, mettendosi in mezzo ai due eserciti, riescono ad evitare la guerra ristabilendo così la pace tra i due popoli.
Dopo questo avvenimento i due popoli decidono di unirsi e creare un sistema di potere diarchico con Romolo e Tito Tazio come re. I sabini decidono di lasciare il centro del potere a Roma. L’alleanza tra sabini e romani si dimostra molto forte, tanto d’arrivare a sconfiggere tutte le popolazioni vicine estendendo di conseguenza il territorio e il potere di Roma. In storia questo è conosciuto come il Ratto delle Sabine. Il significato della parola ratto ce la spiega lo stesso Plutarco che descrive il termine Ratto come “ atto di necessità “.
Come detto prima, è a Romolo che si attribuisce la natalità del primo ordinamento legislativo dando origine successivamente a quello che ancora oggi viene usato non solo in Italia ma in molti paesi del mondo, il Diritto Romano contenuto nelle famose “ leggi delle dodici tavole”.
Di conseguenza nasce il problema della sicurezza interna alla città e da minacce provenienti dall’esterno e in questo caso Romolo organizza e istituisce le forze armate sulla base del grado di capacità nel combattere degli uomini. In un secondo step crea un’assemblea formata da 100 uomini detta l’assemblea dei Patres i cui discendenti verranno in seguito definiti patrizi, che sta all’origine del Senato romano. Una piccola curiosità inerente ai Patres, ci viene fornita dallo stesso Plutarco; esso sostiene infatti che Romolo e Tito Tazio non discutono mai insieme le decisioni da prendere ma piuttosto lo fanno in consiglio con i Patres del rispettivo popolo, per poi unirsi in assemblea congiunta solo con lo scopo di deliberare.
Sempre a Romolo vengono attribuite altre due leggi importanti, riguardanti il diritto di asilo ed il patriziato dei nobili sulla plebe. Lo storico Tito Livio ci racconta di come negli anni seguenti alla pace tra romani e latini, Roma subisce come conseguenza della loro unione un grande incremento della popolazione, che non solo porta all’elezione di altri 100 Patres, stavolta tra i sabini, ma addirittura ad un cospicuo aumento degli uomini papabili per entrare a far parte dell’esercito. Inutile dire che Romolo approfitta subito di questa circostanza, raddoppiando l’esercito e portandolo a 6000 uomini e 600 cavalieri.

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Questa crescita impone a Romolo di creare le cosiddette curie, ovvero reparti composti da dieci uomini ciascuno le cui ristrette dimensioni permettevano una gestione molto più efficiente dei singoli uomini. Sempre Plutarco ci dice che Romolo, con il passare degli anni ed inorgoglito dai risultati da lui ottenuti, decide di cambiare metodo di governo, passando da quello di stampo democratico che aveva caratterizzato fino ad allora tutto il suo regno, ad uno di stampo assolutistico privando di fatto i senatori di qualsivoglia potere decisionale e lasciando loro solamente il “privilegio” di venire a conoscenza delle sue intenzioni prima delle persone comuni.
Alla morte del nonno Numitore, Romolo decide di non reclamare il trono di Alba Longa, preferendo lasciare il governo della città in mano al popolo, una decisione che gli permette di mostrare ai suoi oppositori Alba Longa come un esempio di città libera in cui la gente è in grado di decidere autonomamente.

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In ambito giuridico è sotto il regno di Romolo che nasce la prima legge a tutela della proprietà privata, legge che ha le sue fondamenta addirittura nell’atto di fondazione di Roma. In ambito matrimoniale viene varata la legge che impedisce il divorzio alle donne ma che contemporaneamente permette agli uomini di ripudiare la propria moglie e che resterà in vigore fino all’età imperiale.
Le circostanze legate alla scomparsa di Romolo non sono ben chiare. Si dice che egli sia stato portato in cielo mentre si stava recando al Campo Marzio in una giornata durante la quale si era verificato un’eclisse ed una tempesta. Per via della straordinarietà dell’evento, egli venne subito deificato dai romani, assumendo il nome di Quirino a cui venne dedicato il colle del Quirinale. Secondo molti è proprio da questa leggenda che trae origine l’idea cristiana dell’assunzione di Cristo in cielo.
Nella realtà storica, Romolo potrebbe essere stato ucciso dai Patres che, stanchi del suo governo dittatoriale, decidono di sbarazzarsi di lui per riacquisire il potere ed il prestigio perso; si dice che in seguito al suo assassinio essi si siano simbolicamente divisi il corpo del re e che avrebbero seppellito le varie parti nelle zone che anticamente componevano la città.
La Storia questa è!

Gennaro Marfella
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